Quali sono i farmaci di classe A?
Alla categoria dei farmaci di fascia A appartengono tutti quei medicinali considerati essenziali, oltre a quelli deputati al trattamento di patologie croniche, come, ad esempio, alcuni tipi di antibiotici oppure alcuni farmaci impiegati nel trattamento delle patologie cardiovascolari.
Quali sono i farmaci generici?
I farmaci si definiscono generici o equivalenti quando, rispetto alla specialità medicinale o “farmaco di marca”, presentano stesso principio attivo, stessa forma farmaceutica, stesso dosaggio e stessa via di somministrazione.
Cosa significa farmaci di fascia C?
classe “C”: tutti gli altri farmaci non appartenenti alla fascia “A”. La spesa per i farmaci di fascia C è a totale carico del cittadino. In pratica, per criterio residuale, in questa fascia vengono inseriti i farmaci che curano patologie di lieve entità o, comunque, non considerati essenziali o salvavita.
Che cosa sono i farmaci salvavita?
Medicinale ritenuto indispensabile per determinate forme morbose o in particolari stati di emergenza (per es., l’insulina per i diabetici , gli antidoti specifici per avvelenamenti acuti, ecc.)
Quali sono i farmaci non da banco?
I farmaci senz’obbligo di prescrizione medica – più semplicemente definiti come SOP – sono quei medicinali la cui dispensazione può avvenire in farmacia senza la presentazione della ricetta medica, poiché sono destinati al trattamento di disturbi considerati lievi e passeggeri.
Quali sono gli antibiotici da banco?
Le sei classi principali sono: penicilline, cefalosporine, aminoglicosidi, tetracicline, macrolidi, fluorochinoloni.
Che differenza c’è tra un farmaco generico è un biosimilare?
Un farmaco biosimilare e il suo farmaco di riferimento, essendo ottenuti mediante processi produttivi differenti, non sono uguali, ma solo simili in termini di qualità, efficacia e sicurezza. I farmaci “generici” invece sono considerati identici ai loro farmaci di riferimento.
Cosa vuol dire un farmaco generico?
Per medicinale generico si intende un medicinale avente la stessa composizione qualitativa e quantitativa in termini di sostanze attive e la stessa forma farmaceutica di un medicinale di riferimento, nonché una bioequivalenza con il medicinale di riferimento dimostrata da studi appropriati di biodisponibilità.